Molti di voi in questo momento staranno vivendo in un’appartamento o una casa privi di cappotto termico e magari molti staranno pensando di comprare casa  senza interrogarsi su questo aspetto. Per prima cosa facciamo un po’ di ordine. Che cos’è il cappotto termico?

Il cappotto termico è una sorta di involucro esterno che serve per coibentare termicamente un immobile, viene fatto all’esterno senza andare ad intervenire nelle unità abitative e senza essere così invasivo per gli abitanti dello stabile. Il sistema esterno al cappotto permette di risolvere i ponti termici. Qui è d’obbligo aprire una piccola parentesi sul ponte termico che è in sostanza una discontinuità tra flusso di calore interno ed esterno dovuta alla modalità di costruzione, all’utilizzo di materiali eterogenei e alla discontinuità di tipo geotermico (che può essere riscontrata nella zona degli infissi esterni, dei balconi, dei davanzali). La dispersione dall’interno dell’abitazione verso l’esterno può provocare muffa e condensa. Il problema non è solo la muffa di per sé ma la proliferazione di batteri che possono provocare, alla lunga, danni alla salute.

foto cappotto termico

Con il cappotto termico si può quindi risolvere il problema dei ponti termici eliminando così il problema di muffe, condense e, di conseguenza, anche quella della creazione di possibili batteri ed inoltre porta un notevole risparmio sul costo del riscaldamento degli ambienti.

Tipologie di cappotto termico

Abbiamo detto che il cappotto termico è un involucro isolante e protettivo applicato sulle facciate degli immobili. Non tutti sanno però che il cappotto è un insieme di pannelli posati in modo continuativo sulla facciata e che questi possono essere composti di diversi materiali. I pannelli isolanti possono infatti essere di tipo sintetico o vegetale. Vediamone le caratteristiche.

Isolante termico sintetico

Gli isolanti termici usati per i cappotti possono essere di tipo sintetico e rientrano in questa categoria quelli derivati dalla lavorazione del pertrolio come: il poliestere, il polistirene espanso sintetizzato, il poliuretano espanso, il polietilene espanso, giusto per citarne alcuni. La vita di questo materiale varia dai 30 ai 50 anni, dopo di che le sue prestazioni diminuiscono. Possono essere riutilizzati solo se sono perfettamente puliti e non accoppiati ad altri tipi di materiali. Gli isolanti termici sintetici vengono spesso utilizzati per il loro basso costo, per la facilità della posa e perché sono resitenti all’umidità. Questi materiali sono molto indicati per l’eliminazione di ponti termici.

Isolante termico di origine vegetale

Gli isolanti termici vegetali sono di origine naturale, sono quindi materiali provenienti da materie prime rinnovabili e soprattutto non sono dannosi per l’uomo e per l’ambiente in cui viviamo. Sono riciclabili e biodegradabili. Tra questi ricordiamo la fibra di legno, la fibra di cellulosa, la fibra di lino, il sughero e la fibra di canapa. Hanno un elevato potere isolante, sia dal punto di vista termico che acustico. L’aspetto da considerare è che sono più costosi di quelli sintetici ma sono atossici e non vulnerabili all’umidità.

Per scegliere il tipo di materiale migliore per il tipo di isolamento serve affidarsi ad uno studio di professionisti.

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